Martedì 26 maggio, all’Università di Firenze, si è tenuta la presentazione dell’Atlante geografico dei Conflitti ambientali, promossa da FairMenti, in collaborazione con CDCA, Cospe e Arco Lab, organizzata all’interno di EquoMob.
L’evento ha visto la partecipazione di numerosi studenti universitari, ma anche studiosi, rappresentanti della società civile e semplici curiosi, proprio a dimostrazione del fatto che il tema dell’ambiente, oggi, è sempre più centrale.
L’Atlante è una piattaforma on line, uno strumento partecipato di mappatura di “tutte quelle situazioni in cui una politica territoriale ha un impatto sulla popolazione tale da generare un conflitto con la stessa”, come spiegato da Marica Di Pieri, curatrice dell’Atlante e presidente di CDCA, all’incontro.
Ma quando le politiche ambientali generano conflitti? “Quando falliscono, sono sbagliate, o peggio ancora non ci sono”, ha affermato il docente dell’Università di Firenze Francesco Dini, intervenuto alla presentazione. “Il territorio su cui si agisce è un prodotto sociale- ha sottolineato il docente- frutto di molteplici processi, che ininterrottamente lo modificano, lo alterano, e che sono in competizione tra di loro. Per questo è quasi inevitabile che ci siano dei conflitti. Ed è importante mapparli per comprenderli e migliorare le politiche territoriali“.
L’Atlante, come spiegato dalla sua curatrice, si pone tre obiettivi principali:
– informare sul tema della partecipazione e sui movimenti sociali che ruotano attorno ai conflitti ambientali nel nostro Paese;
– creare reti e sinergie tra comitati territoriali diversi, ma che lottano per cause simili;
– fornire uno strumento di analisi e di documentazione per studiosi e decisori politici, presentando anche le proposte che i comitati territoriali e i movimenti hanno ideato in alternativa ai progetti contestati.
Come sottolineato da CDCA, “l’Atlante non ha la pretesa di essere un documento obiettivo”. I realizzatori, infatti, hanno deciso di assumere apertamente il punto di vista delle comunità resistenti, e di affiancarsi alle loro lotte contro lo sfruttamento territoriale e per la salvaguardia dell’ambiente.
“Di certo i problemi che oggi ci troviamo ad affrontare (crisi globale, risorse ambientali in diminuzione, cambiamento climatico, globalizzazione incontrollata, diminuzione della biodiversità) sono molto complessi e probabilmente molto difficili da risolvere con gli strumenti che abbiamo a nostra disposizione– ha concluso l’incontro il docente Giovanni Scotto, presidente del Corso di laurea in Sviluppo Economico, Cooperazione Internazionale, Socio-sanitaria e Gestione dei Conflitti all’Università di Firenze- Ma l’Atlante può aiutare nella mediazione dei singoli conflitti e fornire un importante strumento di empowerment per i comitati territoriali e la società civile”.
A questo incontro farà seguito un corso, a settembre, per imparare ad analizzare, documentare, comunicare e progettare soluzioni per le emergenze ambientali del territorio, organizzato da CDCA, FairMenti e Cospe, di cui prestissimo troverete informazioni sul nostro sito.