Oggi vogliamo raccontarvi la storia di un gruppo di Mamme che hanno deciso di dire NO alla costruzione di nuovi inceneritori nel nostro Paese. Per farlo non si sono limitate a lamentarsi o a organizzare una manifestazione. Hanno fatto molto di più.
Il gruppo delle Mamme No inceneritore ha accolto papà, zii, nonni, cugini, single, ha chiamato esperti locali e nazionali e ha deciso di puntare su qualcosa che spesso viene tralasciato: l’informazione della cittadinanza. Prima di dire ai cittadini di opporsi alla costruzione dell’inceneritore di Sesto Fiorentino, infatti, si sono documentate, hanno studiato, e adesso organizzano eventi informativi e di sensibilizzazione alla raccolta differenziata, all’idea dei rifiuti zero, alla salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo.
Su Altreconomia dello scorso novembre è stato pubblicato un articolo che spiega come il movimento è nato e quali sono le motivazioni per appoggiarlo. Ecco qualche estratto (QUI l’articolo completo), per capire perché come FairMenti ci sentiamo vicini alla loro lotta e abbiamo deciso di affiancarle pubblicizzando, quando possibile, le loro iniziative sulla nostra pagina Fb.
Preoccupate per la salute dei nostri figli, abbiamo cercato informazioni. I dati erano allarmanti. Abbiamo contattato altre mamme della zona, ci siamo avvicinate ai comitati locali che si occupano di tematiche ambientali e abbiamo deciso di creare un gruppo nostro, con uno scopo: bloccare la costruzione dell’inceneritore
Le “Mamme No Inceneritore” chiedono l’apertura, da parte delle Istituzioni, di un tavolo di confronto con tecnici indipendenti, per una valutazione comparativa tra l’incenerimento dei rifiuti e un progetto che preveda raccolta differenziata porta a porta, tariffazione puntuale e distretto del riciclo con impianto di smaltimento a freddo.
, anche da un punto di vista sanitario, gli inceneritori preoccupano. Come ribadito dall’ISDE-Medici per l’Ambiente, infatti, “esiste una vasta letteratura scientifica che mostra la nocività delle emissioni dei nuovi inceneritori nel breve e nel lungo periodo per le persone e per l’agricoltura”.
Le perplessità sono molteplici, non solo per i cittadini.