Quella del 25 aprile è forse una delle feste laiche che più ci rende orgogliosi. La liberazione dell’Italia dal dominio nazi-fascista, la vittoria dei partigiani, la lenta ricostruzione dopo la fine della guerra, l’inizio del cammino che avrebbe portato verso la democrazia e la Repubblica…
E’ per questo che vi invitiamo a trascorrere un 25 aprile differente, visitando (o programmando di visitare nei prossimi week end) quei luoghi dove è stata veramente fatta la resistenza. E vi invitiamo a farlo pensando anche a quanto accaduto nel Mediterraneo in questi giorni e a quanto sta accadendo in alcuni Paesi in cui la pace e la libertà sono ancora un’utopia.
Sant’Anna di Stazzema, Lucca.
“A Sant’Anna di Stazzema, la mattina del 12 agosto 1944, si consumò uno dei più atroci crimini commessi ai danni delle popolazioni civili nel secondo dopoguerra in Italia- come si legge sul sito– La furia omicida dei nazi-fascisti si abbattè, improvvisa e implacabile, su tutto e su tutti. Nel giro di poche ore, nei borghi del piccolo paese, alla Vaccareccia, alle Case, al Moco, al Pero, ai Coletti, centinaia e centinaia di corpi rimasero a terra, senza vita, trucidati, bruciati, straziati”.
Parco di Monte Sole, Marzabotto, Bologna.
“Il Parco Storico di Monte Sole- si trova sul sito– ricopre quasi interamente l’area coinvolta nell’eccidio di Monte Sole del 1944, quando la violenza nazifascista portò in queste terre la morte per centinaia di inermi civili, anziani, donne e bambini”. Nel 1989 l’area è stata trasformata in parco “proprio per mantenere viva la memoria di questa storia drammatica, delle vicende della Brigata Partigiana Stella Rossa, delle distruzioni apportate dalla guerra” e per “la diffusione di una cultura di pace rivolta soprattutto alle giovani generazioni”.
Casa Museo Fratelli Cervi, Reggio Emilia.
“I sette fratelli Cervi, Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovidio, Ettore- recita Wikipedia– erano i figli di Alcide Cervi e di Genoeffa Cocconi e appartenevano a una famiglia di contadini con radicati sentimenti antifascisti. Dotati di forti convincimenti democratici, presero attivamente parte alla Resistenza e presi prigionieri, furono fucilati dai fascisti il 28 dicembre 1943″. La loro casa è oggi un museo, dove si celebra l’antifascismo e la resistenza.
Ex Smi– Campotizzoro, Pistoia.
“È un percorso sotterraneo impressionante quello che si snoda per due chilometri sotto lo stabilimento della ex Smi di Campotizzoro- scrive Giulia Gonfiatini su Naturart Pistoia- Qui negli anni 30 fu realizzato, grazie a un imponente progetto di architettura militare, un complesso sistema di gallerie antiaeree per proteggere la popolazione della cittadina industriale da bombardamenti e attacchi chimici”. Il sito è oggi un museo visitabile e inserito in un contesto montuoso dove si possono ritrovare sentieri che un tempo furono percorsi dai partigiani pistoiesi.