La celiachia oggi è molto diffusa. Secondo i dati pubblicati dall’Associazione Italiana Celiachia, in Italia 1 persona su 100 soffre di questa malattia autoimmune, che può essere alleviata con una dieta priva di glutine.
“Tuttavia, inserire nella propria dieta cereali naturalmente senza glutine è fondamentale”. Mais, quinoa, amaranto, riso, miglio, grano saraceno hanno infatti “tutta una serie di nutrienti che non si trovano nei cereali che appartengono alla famiglia delle graminacee o che sono raffinati”, spiega la biologo-nutrizionista.
“Purtroppo i cereali attualmente in commercio sono stati selezionati nei decenni per aumentare la loro produttività, amplificando la presenza di glutine al loro interno. Questo probabilmente ha fatto aumentare le intolleranze e l’incidenza della celiachia nella popolazione”, afferma Sara.
Quando nel nostro organismo arriva troppo glutine, l’apparato digerente “è sottoposto a un superlavoro, per questo rischia di funzionare male”. Da qui la necessità di “alleggerirlo di tanto in tanto. Ma con giudizio”.
“La varietà è il punto principale- come sempre- La rotazione degli alimenti, la scelta di alimenti diversi, che appartengono alla stessa famiglia- sottolinea la dottoressa- aiuta a evitare il rischio di carenze di qualunque tipo“.
Assolutamente “sconsigliata e priva di qualunque beneficio”, invece, è la dieta totalmente priva di glutine per chi non è celiaco. Anzi, “eliminare del tutto il glutine, senza una ragione specifica, può essere controproducente: può, ad esempio, rendere impossibile la diagnosi della malattia, e può creare carenze alimentari, o comunque non apportare alcun miglioramento della propria salute”.
Insomma, l’argomento è sfaccettato. Sul glutine, sui cereali e sulla celiachia c’è molto da dire e da imparare. Che aspettate a prenotarvi per l’evento del 6 febbraio? Noi intanto pensiamo a qualche ricetta da proporvi per il prossimo appuntamento con le ricette di FairMenti! Su questo blog, naturalmente!